PERIODICO A CARATTERE SCIENTIFICO DI MEDICINA E TERAPIA ESTETICA
Le cause dell’invecchiamento e le cure anti aging e anti stress
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prof vincenzo varlaro ph insert
Il silicio è l'elemento chimico della tavola periodica degli elementi che ha come simbolo “Si” con valenza 2, 4, 6 e numero atomico il 14.
Esistono due generi di silicio: il silicio minerale e il silicio organico. Il silicio minerale è il principale componente della crosta terrestre (27.80%) subito dopo l’ossigeno (46.60%). Nella sua forma cristallina, il silicio minerale ha un colore grigio e una lucidità metallica. Anche se è un elemento relativamente inerte, reagisce con gli alogeni e gli alcali diluiti. Pur tuttavia, la maggior parte degli acidi (eccetto l'acido fluoridrico) non lo intaccano.
Il silicio minerale è composto da un atomo di silicio legato a due atomi di ossigeno (Fig. 1).

fig 1

Figura 1

Il silicio organico ha una struttura diversa da quello minerale. Infatti, presenta uno o più atomi di carbonio associati all’idrogeno (Fig. 2).

fig 2

Figura 2 Silicio organico – Formula di struttura

 
Il silicio organico rappresenta un elemento essenziale per tutta la materia vivente. Nell’organismo umano si trova in grandi quantità nei tessuti, nelle cartilagini, nel timo, nel fegato, nella milza, nel pancreas, nelle pareti vascolari, nelle ghiandole surrenali, nella pelle.
Gli effetti terapeutici del silicio organico vennero scoperti per caso nel 1975 dal geologo Loïc Le Ribault che mescolò con una mano affetta da psoriasi una soluzione ricca di silicio organico. Alcuni giorni dopo tale episodio osservò un miglioramento clinico della dermopatia.
Il silicio organico gioca un ruolo cardine per la crescita, la buona salute e la difesa immunitaria dell’organismo.
Le quantità di silicio organico è massima nei giovani e diminuisce con l’invecchiamento. Tale fenomeno è, purtroppo, irreversibile perché l’essere umano (al contrario delle piante e dei microrganismi) non è in grado di trasformare il silicio minerale, che ingerisce quotidianamente attraverso alimenti o bevande, in silicio organico.
Il silicio minerale, infatti, in qualsiasi forma si assuma, compresa quella colloidale, non è assimilabile dall’organismo e può risultare anche tossico a dosaggi elevati.
Il silicio organico, al contrario, è assimilabile dall’organismo umano per cui una sua supplementazione sistemica e distrettuale (mediante iniezioni intradermiche) può offrire un contributo importante a rallentare il declino naturale dell’organismo e della pelle.
Il silicio organico non solo è assimilabile dall’organismo ma possiede svariate altre caratteristiche: stimola la biosintesi delle proteine, stimola la lipolisi, non è tossico, è stabile, attraversa l’epidermide e il derma, stimola il sistema immunitario, realizza effetti antinfiammatori e antidolorifici ed ha, a livello osseo, un effetto mineralizzante.
È un biocatalizzatore che assicura uno stato di buona salute a tutto l’organismo: interviene in diversi metabolismi anabolici e catabolici alla base di una corretta fisiologia cellulare, tessutale, organica.
Insomma l’organismo è ben strutturato ed ha una corretta fisiologia se le quantità di tale biocatalizzatore sono adeguate.
La corretta fisiologia del sistema immunitario, del sistema ormonale, della crescita organica dipendono anche dal silicio organico.
Un deficit di tale molecola può tracimare in una non corretta fisiologia del sistema immunitario, del sistema ormonale, della crescita, dei metabolismi cellulari e significare un ruolo certo nel meccanismo patogenetico delle malattie.
Si potrebbe affermare che non è la mela che toglie il medico di torno ma il silicio organico.
Le indicazioni cliniche in medicina estetica sono l’invecchiamento cutaneo, le smagliature (striae distensae), l’alopecia, le tricodistrofie, la psoriasi, la cellulite, l’obesità.

 

Nel derma della pelle il silicio organico ha la concentrazione massima nei soggetti giovani mentre si riduce con l’avanzare dell’età (Fig. 3).

figura 3

Figura 3
 

Insomma i segni del tempo aumentano con il ridursi nel derma cutaneo della concentrazione del silicio organico. È questa la ragione per cui è bene realizzare una terapia anti aging per via sistemica e per via distrettuale anche con il silicio organico.

Il silicio organico stimola la formazione del cAMP (adenosina monofosfofato ciclico o AMP ciclico) (Fig. 4).

figura 4

 

Figura 4 Adenosina monofosfato ciclico (cAMP) 

Tale meccanismo molecolare gioca un ruolo cardine in tanti metabolismi cellulari anabolici e catabolici. Il cAMP è un metabolita delle cellule prodotto grazie all'enzima adenilciclasi a partire dall'ATP.

 

È un importante secondo messaggero coinvolto nei meccanismi di trasduzione del segnale all'interno delle cellule viventi in risposta a vari stimoli, come quelli indotti dagli ormoni glucagone o adrenalina, che non sono in grado di attraversare la membrana cellulare. La sua principale funzione consiste nell'attivazione della protein chinasi a (PKA).

 

figura 5 bis
Figura 5 By Sven Jähnichen (Sven Jähnichen) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC-BY-SA-3.0 (http://creative commons.org /licenses/by-sa/3.0/)], Wikimedia Commons

 

Quando il sistema trimerico inattivo viene raggiunto da uno stimolo recettoriale la subunità  (fenomeno GTP dipendente) si stacca e attiva l’adenilciclasi che trasforma l’ATP in cAMP (Fig. 6).

figura 6

Figura 6 "Adenylate kinase" di Yikrazuul - Opera propria. Con licenza pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Adenylate_kinase.png#/media/File:Adenylate_kinase.png 5
L’adenosina monofosfato ciclico, viene poi degradato ad AMP inattivo dall’enzima fosfodiesterasi. Il cAMP interagisce con diverse protein chinasi. In particolare, è in grado di attivare la PKA (Protein Kinase A, anche nota come protein chinasi cAMP-dipendente). Tale enzima è normalmente inattivo, nella forma tetramerica composta da 2 subunità catalitiche e due regolatorie (C2R2) (Fig. 7).

figura 7

Figura 7
Il cAMP è in grado di legare le subunità R. E quando accade, le subunità R si dissociano dalle subunità C, che diventano attive e in grado di fosforilare substrati.
Attraverso la PKA, il cAMP controlla numerosi metabolismi cellulari. A livello dermico il cAMP, per il tramite della PKA, stimola la biosintesi del collagene, dell’elastina, dell’acido ialuronico.
Il silicio organico stimola l’adenilciclasi che trasforma l’ATP in cAMP.
L’incremento intracellulare del cAMP porta a una maggiore attivazione della PKA.
La PKA dopo essere entrata nel nucleo, fosforila la proteina CREB (CRE binding protein), attivandola. La proteina CREB attivata si lega a sequenze note come CRE (cAMP response element) poste nella regione regolatrice del gene.
Una seconda proteina, il coattivatore trascrizionale CBP (CREB binding protein) si lega a CREB e il complesso attiva la trascrizione del gene. 6
Con la trascrizione del DNA (con formazione di un RNA intermedio) inizia il processo molecolare della biosintesi del collagene e dell’elastina. La macchina esecutrice di tale biosintesi è costituita dai ribosomi (Fig. 8).

figura 8

Figura 8 "Ribosome mRNA translation it" di Ribosome_mRNA_translation_en.svg: LadyofHatsderivative work: Jacopo Werther - based on: and [8].Ribosome_mRNA_translation_en.svg. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/
Il silicio organico, quindi, determina un incremento del cAMP con una conseguente stimolazione della biosintesi del collagene, dell’elastina, dell’acido ialuronico (Fig. 9).

 figura 9

Figura 9
Inoltre il silicio organico interviene come cofattore nel processo di maturazione del collagene, insieme alla vitamina C e alla vitamina E: facilitando l’idrossilazione della lisina e della prolina. Sono stati anche dimostrati un incremento della sintasi 2 dell’acido ialuronico e un incremento dell’attività mitotica dei fibroblasti (Fig. 10).

figura 10

Figura 10
Il silicio organico, quindi, può essere utilizzato nelle terapie iniettive distrettuali per trattare l’invecchiamento cutaneo perché stimola i fibroblasti a produrre elastina, collagene, acido ialuronico e perché ne stimola l’attività mitotica.
Nel derma con problemi di invecchiamento si ritroverà tutta una generazione di nuovi fibroblasti che producono collagene reticolare di tipo III. Ottimizzare la funzione dei fibroblasti porta anche a una migliore organizzazione strutturale e quindi fisiologica della matrice extracellulare. Sia perché viene favorita la biosintesi dell’acido ialuronico, sia perché i glicosaminoglicani sono legati a proteine a formare i cosiddetti proteoglicani che stabilizzano l’organizzazione molecolare dei polisaccaridi per cui ottimizzare la biosintesi di tali proteine offre un contributo importante alla buona salute del gel polisaccaridico extracellulare. Il silicio organico può tornare utile per trattare l’alopecia. E, a mio avviso, può tornare utile anche per la terapia della psoriasi: patologia dermatologica caratterizzata a livello lesionale da bassi livelli di cAMP.
 

Gli effetti di tale biostimolazione cellulare cutanea sono immediati. Dopo solo due trattamenti iniettivi distrettuali (RRS®HA –Silisorg: dispositivo medico di classe III) i benefici estetici sono evidenti (Figg. 11, 12, 13, 14). 

figura 11

Figura 11 Basale (sx), post due trattamenti (dx)

figura 12

Figura 12 Basale (sx), post due trattamenti (dx)

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Figura 13 Basale (sx), post due trattamenti (dx)

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Figura 14 Basale (sx), post due trattamenti (dx)

Il silicio organico svolge una funzione biostimolante cardine sui fibroblasti favorendo l’attività dell’adenilciclasi (Fig. 15).

 figura 15

Figura 15
 

L’acido ialuronico non reticolato presente nel dispositivo medico di classe III garantisce un effetto lifting immediato da relazionare alla capacità di tale macromolecola di legare acqua mentre il resveratrolo realizza un effetto antiossidante.

I trattamenti iniettivi distrettuali è bene effettuarli per via intradermica profonda, a frequenza settimanale, anche per periodi prolungati (mesi o anche anni).
Ritengo utile associare alla terapia iniettiva distrettuale anche una supplementazione in silicio organico per via sistemica. A tal proposito sono presenti in commercio numerosi prodotti come Silicio organico G5® liquido 1000 ml (bevibile) (30 ml x 2) oppure Oceanic silicio® cps (1 x 2) e altri ancora.

 

Referenze
1. Allard, S. G5 gel efficacy claims study report. Ayton Global Research, 2013; United Kingdom. 2. Lassus A. Colloidal silicic acid for oral and topical treatment of aged skin, fragile hair and brittle nails in females. Journal of International Medical Research, 1993; 21(4):209-15. 3. Herreros F, Cintra M, Adam R, Machade de Moraes A, Konradin M. Remodeling of the human dermis after application of salicylate silanol. Archives of Dermatological Research, 2007; 299:141-45. 4. Jugdaohsingh R, Tucker KL, Qiao N, Cupples LA, Kiele DP, Powell JJ. Dietary silicon intake is positively associated with bone mineral density in men and pre-menopausal women of the Framingham Offsping cohort. Journal of Bone and Medical Research, 2004; 19:297-307. 5. Schiano A, Eisinger F, Detelle P, Laponche AM, Brisou B, Eisinger J. Silicum, tissue osseux et immunité. Revue du Rhumatisme, 1979; 46:483-486. 6. Eisinger J, Clairet D. Effects of silicon, fluoride, etidronate and magnesium on bone mineral density: a retrospective study. Magnesium Research, 1993; 6:247-249. 7. Sripanyakom S, Jugdaosingh R, Dissayabutr W, Anderson SHC, Thompson RPH, Powell JJ. The comparative absorption of silicon from different foods and food supplements. British Jounal of Nutrition, 2009; 102:825-834. 8. Jugdaohsingh R. Assessment of the toxicology and safety of chronic monomethyl silanetriol administration in the rat. 11th International Symposium on Metal lons in Biology and Medicine, 2011; Cambridge.

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